Nel 2012 il top management di Alpitour ha vissuto una vera e propria diaspora. L’ex presidente Daniel John Winteler è stato per pochi mesi a.d. di Sagat, la società di gestione dell’aeroporto di Torino. L’ex direttore generale Fabrizio Prete è entrato nel CdA de I Grandi Viaggi SpA. Massimo Broccoli è diventato direttore commerciale di Veratour. E Sergio Testi? Ne abbiamo perse le tracce. Una carriera tutta in Alpitour, iniziata negli anni ’80, quando il cuore pulsante del t.o. era a Cuneo e la mattina presto del sabato Testi salutava Lorenzo Isoardi in canonica visita al booking. Poi, con l’arrivo dei fondi e di Daniele Burgio, l’uscita di scena. Rumors parlavano di un ruolo in Settemari, poi della successione a Marco Ficarra come a.d. di BluHolding, infine della leadership di un gruppo straniero arrembante sul mercato italiano. Dopo decenni di ritmi indiavolati, Testi merita una pausa di riflessione, corroborata peraltro da una liquidazione che - con trent'anni di carriera in Alpitour - gli permette di vivere tranquillo. Che si tratti di pit-stop, però, non di una rinuncia alla gara. Chi l’ha visto glielo dica.
Jalel Hebara torna in sella a Sprintours, un anno dopo la liquidazione
Jalel Hebara è un tipo tosto, forgiato da 25 anni di battaglie nell’arena dei tour operator, e come tutti gl’imprenditori tosti, non molla facilmente. Lo avevamo lasciato esattamente un anno fa, a maggio 2011, quando annunciava la liquidazione di Sprintours, una “pagina triste e amara”. Dopo la Primavera Araba del 2011, che ne aveva decretato la fine, il marchio Sprintours risorge dalle ceneri a primavera 2012, grazie a Medinvest Srl, newco di proprietà dei figli Gianluca Planamente e Marco Hebara, che ha affittato il ramo d’azienda del “vecchio” t.o. e si è insediata nei medesimi uffici di Roma Lido. Una programmazione mono-prodotto sull’amata Tunisia, solo una dozzina di persone in squadra, il ruolo di managing director per Hebara. Il suo mea culpa l’ha già fatto: “Oggi dico che probabilmente avrei dovuto fermarmi prima. Potevo agire meglio? Probabilmente sì”. Ergo, perché negargli una seconda chance?! Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Federico Nucca: dal turismo (Alpitour e Going) all’industria (Raiver Italia)
Chi ha più di quarant’anni e lavora nel settore da una ventina, non può non ricordarselo: Federico Nucca, 47 anni, nato e residente a Milano, oggi è dirigente di Raiver Italia, azienda con sede in Brianza, produttrice di vernici a uso industriale e idropitture. Se ne occupa dal 2004, ma nel suo CV c’è il fior fiore del tour operating italiano: Alpitour dal 1990 al 1996, Going e poi HIT/Parmatour dal 1996 al 2000, quindi Naar dal 2001 al 2004, nelle aree prima di prodotto e poi commerciale. “Cosa mi manca del turismo? Soprattutto la relazione coi colleghi di altre aziende, visto che nell’industria – e nel settore delle vernici in particolare – non c’è la diffusa abitudine al confronto e allo scambio di opinioni che nel turismo ho sempre trovato applicato e condiviso. Certo, sono cambiate tante cose, negli ultimi anni: è cresciuto il gap tra il leader (Alpitour, lo era anche ai miei tempi) e i competitor, ma il potere e i margini dei t.o. sono diminuiti, a causa della disintermediazione indotta dal web e dell’accresciuta influenza delle reti di agenzie. Un manager che ricordo volentieri? Edoardo Casalis, il direttore centrale turismo di Alpitour negli anni ’90: con un approccio che non risentiva delle sue origini torinesi, ha sempre detto ciò che pensava, in maniera chiara e forte. Raramente lo vedevi sorridere, ancor meno nei corridoi a fare PR: la sua sincerità non era apprezzata da tutti ed era una dote che – nell’Alpitour di quei tempi – era del tutto insolita e fuori linea. Peccato che, come me, non si occupi più di turismo..."
L'avevamo lasciato alle prese col crac del Gruppo Soglia e di CIT(vedi n. 6 del 30 luglio 2010) lo ritroviamo al centro delle cronache politiche: il 41enne Gerardo Soglia, eletto col listino bloccato nelle fila del PdL e segretario della commissione finanze, passato nei Responsabili di Scilipoti, rimasto fedele a Silvio Berlusconi, oggi nel Gruppo Misto. Alla domanda se nel PdL ci sia poco spazio per i giovani, risponde sicuro: “Ce n'è poco. Ne ho parlato spesso pure col segretario Alfano: non voglio fare il Renzi del Pdl, ma ci vuole più spazio per i giovani perché solo i giovani possono ragionare sul lungo periodo”. A noi va bene che ragioni anche sul medio...
Dai viaggi agli immobili, il fil rouge è sempre il web. Oggi Daniele Mancini è l’a.d. di casa.it (il portale d’intermediazione immobiliare più diffuso in Italia, di proprietà del gruppo SKY e REA Group, entrambi della News Corp di Rupert Murdoch), ma il suo back-ground è turistico. Laureato in Economia e Commercio, entra in Viaggi del Ventaglio nel 1995 e diventa responsabile del progetto di informatizzazione dei villaggi turistici VentaClub nel mondo. Dopo una breve esperienza in Ricoh Italia, si trasferisce a Genova, in Costa Crociere, dove fino al 2008 è Corporate E-Business & Direct Sales Director su scala globale del brand di Carnival Cruises. “Ho seguito il web. L’ho scoperto all’università, l’ho applicato in Ventaglio, l’ho sviluppato ai massimi livelli in Costa. Ma per crescere ancora ho scelto un’azienda che pone Internet al centro del suo business. Eppure noi non vendiamo case, a quello pensano gli agenti immobiliari, gli unici ad avere rapporti col cliente finale”. Alla faccia della disintermediazione (delle agenzie di viaggi, ad esempio).